Anila Hanxhari


Vuoi raccontarci qualcosa della tua vita ?
Non è facile che io parli della mia vita,  è la poesia a raccontare della mia vita.


Hai un metodo di scrittura ? Flusso automatico o scrivi e riscrivi , correggi molto ?
Non si può prendere carta e penna, mettersi a tavolino e decidere di comporre. Magari stai senza scrivere nulla per un anno poi, un giorno, senza sapere perché e in che modo, riempi 20 pagine. E' la poesia stessa a prenderti per mano; come un parto; con dolore; semplicità.
Non ho un metodo di scrittura. Scrivo d’istinto. A volte è il mio inconscio ad indirizzarmi la strada.
Se l’inconscio non è accessibile alla coscienza, introduce in una stanza di  pensieri e idee che noi stessi non conosciamo. È come aprire le ante dell’armadio e vedere nello specchio le più versioni di se stessi.
Scrivere è un atto naturale, quindi scrivere non posso che essere “io” istintivo dell’inconscio che si unisce al flusso creativo dei pensieri e al fuoco determinante dell’anima, all’esperienza personale del vissuto in correlazione con il mondo che mi circonda e la visione dell’altro.
Quando dico inconscio, istinto, viene da sé pensare a una scrittura non costruita a tavolino, anche perché sono contraria a un certo tipo di scrittura intellettuale.
Scrivo per come ricordo e tale forza viene dall’incontro di due terre l’Albania e l’Italia, viene dall’avere coscienza di chi sono, da dove vengo e dove vado.
 Finito di scrivere la nuova raccolta di poesie non ho nessuna fretta di pubblicare, possono passare anche anni, solo allora ritorno a rileggere i miei testi, a togliere versi, cancellare, affinare la forma, tant’è vero che il mio motto è: mai scrivere un libro con i propri versi cancellati.

Puoi immaginare che non tutti apprezzino il tuo tipo di scrittura, perché il significato tende a sfuggire ad una comprensione lineare. Quale chiave suggeriresti se dovessi consigliare la lettura delle tue poesie ?
 La semplicità e la comprensione sono solo punti di vista. Per permettersi di giudicare un poeta e dire ho capito, ho compreso o il contrario, si deve aver letto almeno una sua intera raccolta di poesie.
Una o quattro poesie non fanno comprendere veramente chi è il poeta. Possono bastare però anche pochi versi per capire se è un poeta.
Le poesie non vanno né spiegate né commentate, vanno lette con la mente e il cuore e sono loro ad indirizzare la via per entrarci, perché il poeta non è altro che un servitore umile di lei.
La mia poesia è lirica metafisica. Lirica che attinge nei sentimenti e nel cuore e metafisica che va dall’inconscio alla ricerca di una strada di conoscenza verso l’aldilà, verso Dio.
Se l’uomo diventa pioggia, neve, quindi altro, in questo processo di metamorfosi anche gli oggetti si animano. Quindi per me è naturale scrivere:


“L’amore sono i rami spogli
Quando l’albero è in piena stagione
La sostanza dell’occhio del cieco che fissa
L’anima e lo vince
L’amore è il grano del grido
Che ci restituisce la veglia del pane”


Il paesaggio interiore non è solo dell’io, ma anche della natura, quindi per me anche la natura ha un' anima. Io sono natura, la natura è Dio e Dio è dentro di me, è questa la mia filosofia di vita e della mia scrittura.

Uno dei temi più frequentati dalla tua poesia è l'amore. Viene il sospetto che sia inteso come portatore di scompiglio esistenziale, di implicita violenza.
L’amore è il tema della mia ultima raccolta “Brindisi degli angeli”. Mai ho inteso l’amore come portatore di violenza, anzi “è un seno ancorato alla nave”. “amare anche ciò che non si può amare”
 L’amore, come il bene e il male, l’amore non come chiusura verso l’io, ma un fuoriuscire dalle viscere della coscienza. L’amore che muove i fili interiori e quelli del mondo che ci circonda. L’amore che è la terra, la madre, il figlio, la vita e la morte, ma anche l’amore stesso.
L’amore cui si regge l’intera esistenza. Se tanto combattiamo nel nome della pace, cosa sarebbe la pace senza l’amore, cosa sarebbe l’uomo stesso senza l’amore?
Se Dio è amore, se la natura è amore, l’amore che cos’è? Non  pretendo di rispondere a questa impossibile domanda, ma di cogliere l’essenza dell’amore che è in tutti noi come dono meraviglioso…

“L’amore è sbracciarsi e rimanere con il fiato nel sangue
Aspettare che la seduta sia il brindisi degli angeli
L’amore è possibile come un ala che si posa e si stacca
È cavalcare la possibilità diventare croce e ala”


Di queli altri temi si occupa la tua poesia ?
Le due precedenti raccolte “Assopita erba dell’est” e “Cicatrici d’acqua” sono state dedicate alla mia terra, all’esodo del mio popolo.
Al mio arrivo in Italia rifiutavo addirittura di parlare. Questa forte nostalgia per la mia terra, anche perché avevo solo 18 anni, mi ha dato la forza di superare il distacco, la mancanza, i pregiudizi, l’avventura, di ricrearmi un identità fatta da più terre e nel pensare che in fondo l’essere umano custodisce una lingua sconosciuta, quella dell’inconscio e quell’idioma universale della mente e del cuore.


Scrivi solo in italiano o hai una produzione parallela in albanese ?  Ci sono poeti italiani che senti vicini e che hanno influenzato la tua produzione ?
Scrivo solo in italiano.
Non so se è una fortuna o una sfortuna di non avere idoli di nessun genere. Amo la poesia di Montale, Mario Luzi, Andrea Zanzotto e ricorderei Clemente Di Leo un poeta abruzzese morto giovanissimo, amo la poesia dei miei amici abruzzesi e in alcuni di loro trovo la genialità dei grandi che è assai diverso nell’essere famosi, amo la forza rivoluzionaria di alcuni giovani che trovo più esplosiva di alcuni poeti noti contemporanei.
Ispirazione, è la fonte per poter scrivere e vivere, senza si fa solo ginnastica al braccio.


“se hai un occhio che sanguina Dio
e hai bisogno del pianto per purificare
il luogo della rosa
dimmi se urtare un sasso insieme sia l'amore
dimmi se l'amore è passare il tempo a rincorrerci
senza capire che il tempo e lì a tutte le ore
e noi occupati a salvare l'apparenza della neve”